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Viaggiare in Giappone, soprattutto per la prima volta, può dare la sensazione di entrare in un ritmo culturale completamente nuovo.
Con il suo profondo rispetto per la tradizione, i suoi sottili codici di moda e le sue usanze stagionali, decidere cosa indossare potrebbe sembrare più complicato che preparare i bagagli per qualsiasi altra destinazione.
Se sei un ragazzo e ti stai chiedendo se in Giappone è possibile indossare pantaloncini corti senza destare sospetti o infrangere regole non scritte, non sei il solo.
È socialmente accettabile, elegantemente appropriato o contestualmente imbarazzante?
Il clima gioca un ruolo importante
Le estati in Giappone sono calde e umide
Tra giugno e settembre le temperature aumentano vertiginosamente e l'umidità è elevata.
Gli uomini giapponesi, in particolare gli adolescenti e i ventenni, spesso indossano pantaloncini leggeri in questo periodo.
Non è raro vedere pantaloncini cargo , pantaloncini chino o addirittura modelli in stile palestra come parte dell'abbigliamento streetwear quotidiano.
Il ruolo dell'etichetta stagionale
Il Giappone è noto per il profondo rispetto delle usanze stagionali. Ciò che si indossa in ogni stagione non dipende solo dal meteo, ma anche dall'atmosfera che si respira.
Gli shorts si adattano naturalmente alla narrazione estiva, soprattutto se abbinati a camicie leggere in cotone o lino.
Ma indossare pantaloncini corti in primavera o in autunno, anche in una giornata calda, potrebbe scontrarsi con le aspettative stagionali e apparire leggermente fuori luogo.
Aspettative di stile e cultura della moda
Gli uomini giapponesi e le loro scelte di stile
La moda giapponese è ricca di sfumature, elegante e attenta ai dettagli. Anche l'abbigliamento casual tende ad apparire curato.
Se indossi pantaloncini corti, non sorprenderti se li vedi abbinati a camicie stirate con cura, magliette infilate nei pantaloni o scarpe da ginnastica eleganti. Il look da turista trasandato? Quello si farà notare, e non in senso positivo.
I pantaloncini come dichiarazione
Nei quartieri di Tokyo a predominanza giovanile, come Harajuku o Shibuya, gli shorts possono rappresentare un'audace dichiarazione di stile.
In questi quartieri alla moda, tutto è concesso, purché si sia sicuri di sé e coordinati. Non è una questione di shorts in sé, ma di come li si indossa.
Luoghi e situazioni in cui i pantaloncini corti potrebbero non essere adatti
Visitare santuari e templi
Quando si entra in luoghi sacri, è richiesto un abbigliamento sobrio. Sebbene nella maggior parte dei templi o santuari non vi sia un rigido codice di abbigliamento, indossare pantaloncini corti, soprattutto se troppo corti o vistosi, può essere considerato irrispettoso.
Pantaloni lunghi o almeno pantaloncini al ginocchio abbinati a un top decente creano un equilibrio migliore.
Ristoranti e locali raffinati
Nei ristoranti di lusso, nei ryokan (locande tradizionali) e nelle cerimonie del tè formali spesso è richiesto un abbigliamento più sobrio.
Se partecipate a un evento di lusso, optate per pantaloni lunghi. I pantaloncini corti vanno bene per i tour informali di street food o per le serate informali in un'izakaya, ma non quando l'occasione richiede un tocco di raffinatezza.
Prospettive generazionali e regionali
L'età conta nella percezione del codice di abbigliamento
In Giappone, i giovani uomini sono più propensi a indossare pantaloncini corti in modo casual, soprattutto d'estate.
Tuttavia, le generazioni più anziane, soprattutto quelle sopra i 40 anni, spesso li evitano, a meno che non siano impegnati in escursioni, giardinaggio o in vacanza.
In quanto uomo straniero, non sarai tenuto a rispettare le stesse aspettative generazionali, ma esserne consapevole dimostra rispetto.
Giappone settentrionale contro Giappone meridionale
Le regioni meridionali come Okinawa, note per il loro clima tropicale, hanno un approccio molto più rilassato all'abbigliamento.
I pantaloncini corti sono comuni, persino benvenuti. Nelle regioni più fredde come Hokkaido, invece, i pantaloncini corti non sono così frequenti e i pantaloni lunghi sono più la norma, indipendentemente dal sole.
Etichetta dei pantaloncini corti negli eventi aziendali e sociali
Le impostazioni aziendali sono decisamente no
In quasi tutti gli ambienti professionali in Giappone, i pantaloncini corti sono off-limits. Anche durante la stagione del "Cool Biz", quando gli uffici allentano il dress code per combattere il caldo estivo, i pantaloncini corti sono ancora raramente presenti. Pantaloni leggeri o eleganti dominano il guardaroba professionale.
La socializzazione informale ha le sue sfumature
Andate a un barbecue, a una partita di baseball o a un caffè informale con gli amici? Gli shorts sono assolutamente accettabili. Ricordate: gli uomini giapponesi di solito preferiscono look sobri.
Stampe vistose, bordi rovinati o stili eccessivamente succinti potrebbero scontrarsi con l'estetica locale. Shorts puliti, aderenti e dai colori neutri si adattano meglio.
Che tipo di pantaloncini sono adatti?
Lunghezza e vestibilità sono importanti
I pantaloncini che arrivano appena sopra il ginocchio sono l'ideale. Pantaloncini super corti o capi sportivi cadenti potrebbero non essere ben accetti. Gli uomini giapponesi tendono a indossare pantaloncini aderenti, strutturati e leggermente attillati. I pantaloncini cargo o i pantaloncini di jeans con un orlo netto sono solitamente più adatti dei pantaloncini da basket larghi.
Tessuto e consistenza parlano chiaro
Nei mesi umidi, si apprezzano tessuti leggeri in cotone, lino o misti. Cercate di evitare materiali eccessivamente sintetici o vistosi, a meno che non vi troviate in un contesto in cui è richiesto un abbigliamento tecnico, come l'escursionismo o lo sport.
Conclusione
In Giappone, per un uomo indossare pantaloncini corti è assolutamente accettabile nella maggior parte degli ambienti informali ed estivi, soprattutto nelle aree urbane.
Ma il contesto, lo stile e la consapevolezza culturale sono fondamentali. Se ti vesti in modo ordinato, scegli capi adatti alla stagione e consideri l'ambiente circostante, ti mimetizzerai senza rinunciare alla freschezza.
Non si tratta di seguire rigidi codici di moda, ma di mostrare attenzione e di adattarsi al ritmo culturale che ci circonda.